venerdì 10 dicembre 2010

Pulire


Quando si cresce si diventa ed il divenire a volte ci porta ad essere più specifici nel nostro essere o più lontani da ciò che siamo. Ci contaminiamo, come una goccia di vino può tingere l'acqua, percettibile in diverse misure. Questa è la sensazione che ho, la sensazione di dover pulire la mia anima e riportare Me stessa alla semplicità del suo spontaneo essere. Gesti semplici, colori semplici, emozioni semplici e puri. Guardar crescere spontaneamente un fiore in un giardino, senza avergli detto dove, quando e con quanta luce. Non dovermi sentire artificiosa.

C'è un punto di fuga dove la mia linea si congiunge; non è una linea retta, ha molte curve e diversi percorsi e mi piacerebbe seguirli ed essere felice. Questa voglia, questo processo di purificazione non sarà un regredire; non una bambina, ma una giovane donna con il suo odore e le sue parole tutte da scoprire, e la sua vista da sorprendere. Soprattutto usare le parole con il loro vero significato senza usurarle, ma scoprirne di nuove. Questo concetto di incontaminazione è ciò che mi preme. Mi dedicherò a questo per un po' :cerchèrò nuove parole che mi spieghino emozioni e visioni a cui non so rispondere, ma soprattutto lucederò me e la mia piccola anima vogliosa di primitive ed innate emozioni. Tornare ai tre colori primari partendo da una vasta cromatura troppo mescolata per tornare a ciò da cui tutto parte, scombinare per ricomporre.