martedì 8 gennaio 2008

°°°°°$eNz@ PaRo£e°°°°°


Parole... infinite parole... le ho ascoltate, cantate, scritte, lette... e quando non avevo nulla da scrivere cercavo al di fuori di me. Ma la verità è che nessuno è ingrado di scrivere qualcosa che non percepisce almeno un po'. Scrivi soprattutto quando quello che vivi è tanto o troppo. Scrivi quando la tua sensibilità arriva ad un limite insuperabile, o l'hai scoperta da poco e riesci a guardare tramite gli occhi di altre persone e ti meravigli. Questa è la cosa più bella, guardare le cose con gli occhi degli altri, e personalmente quando mi è difficile mi sforzo per riuscirci, perchè credo che così si possa dare il minimo di attenzione che ognuno merita. Ma è difficile raggiungere questa capacità. Ieri scrivevo su di un foglio di carta, la mia materia preferita; adesso non son io a formare questi strani segni che a volte non hanno senso nemmeno per me. A volte alcune parole fanno male se pronunciate o ascoltate; diventano come scarabbocchi incisi da lame taglienti che ti feriscono più degli schiaffi. Altre ti portano felicità per settimane fino a renderti addirittura più bella esteticamente. Attraverso l'inchiostro ho sempre cercato, come dico solitamente, di "imprigionare" il dolore, quasi cercando di incollare le parole pronunciate dalla mia voce su dei quaderni e vederle dimenarsi nel tentare di scollarsi da quelle righe. Non sempre ci sono riuscita, ma il dolore passa e quando torni a rileggere ti accorgi che te ne eri scordata del tutto di quanto potessi essere stata delusa, o mortificata, o addolorata, e allora capisci che come te ne eri scordata prima, col trascorrere del tempo, succederà anche questa volta... Fortunatamente lo si fa anche con le grandi emozioni di stupore, meraviglia e felicità troppo forti da non essere in grado di tenerle dentro di se, e quando le torni a leggere ti confortano e sorridi perchè sai che al mondo c'è il Bello. Oltretutto io non mi sono mai saputa esprimere se non con le epistole, perchè ho sempre avuto la necessità di fermare il discorso in modo organico o rischiavo di scordarlo io stessa. Le parole delle canzoni.. quelle sono importanti, fanno sempre da colonna sonora alle situazoni che vivi (e personalmente senza musica non saprei vivere.. ho lo stereo anche in bagno!) ma prendono significato "solo se parlano di te stesso" altrimenti non ci dice niente! L'uomo è un animale strano, per quanto possa essere altruista bisogna sempre parlare di lui. Brutto difetto. Dopo aver scritto queste cose sinceramente non so nemmeno perchè io abbia iniziato questo post... forse proprio a causa della mancanza di parole nella mia casa... il cane abbaia solamente (ed a volte è una fortuna, almeno lui non ti scassa). Ed ecco spiegato forse anche il motivo del mio attaccamento alla musica, la solitudine. Parlare spesso con me stessa non mi fa bene, anche perchè non mi conosco perciò non so mai come rivolgermi... hehehe... Buona notte...

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