lunedì 8 novembre 2010

Ho fatto un sogno


Ho Fatto Un Sogno.

Mi piace iniziare così, perchè come Vasco ha spiegato, da un sogno ci si può svegliare, lascia uno spiraglio di speranza. Ho sognato che il mio paese chiudeva gli occhi, che io non avevo sufficiente intelligenza per far capire che è importante ascoltare chi ci racconta di una realtà diversa dalla nostra. La Mafia. La politica corrotta. La tv spazzatura. Il Tg che tratta di gossip. Ho sognato di sentirmi vuota, di sentirmi impotente di fronte all'indifferenza di qualcuno che ti racconta una realtà altra, mi ha disarmata, e lì ho capito che l'Omertà ha un significato più esteso, ho capito che siamo tutti complici, siamo tutti colpevoli. Ho fatto l'errore di pensare che forse ci meritiamo di finire male. Ho sognato che alcune persone prendevano la bandiera italiana e la tagliavano in due. Ho pianto e piango. Ho sognato che con gli occhi aperti non riuscissi a vedere. Avverto come un presagio negativo sul nostro futuro di paese ed ho paura di non saper agire.

Io Amo L'Italia.Tutta.

Mi sembra che stiamo digredendo. Ed ho paura ad essere la sola ha pensare che la situazione sia grave, che sia l'unica a dare peso alle piccole cose. Insinuati nella mente, delicati e striscianti ci drogano con dosi minuscole di sonnifero ogni giorno aumentate impercettibilmente fino ad addormentarci del tutto, nel momento in cui è proprio l'ora di essere coscienti. Prevenire è meglio che curare. Ma io mi sento sola ed incapace, e non in una sola causa. Ma questa è quella più grande. Ho sognato tutto questo, ed aspetto un pizzicotto che mi faccia destare.

"l'Italia in nazione Una, Libera, Indipendente e Repubblicana".

Questo sognavano i ragazzi della Giovane Italia e questo è l'unico credo che sono disposta a recitare e a difendere, o meglio per il quale combattere, perchè non credo sia stato un percorso completato. Non voglio persone nel parlamento che parlano di dividere l'Italia, che piegano le leggi a loro favore, che sono evidentemente corrotte e silenziosamente invidiate per questo.

L'Italia, tutta, è colpevole di Omertà.

lunedì 1 novembre 2010

Il testimone


Qualcuno mi ha chiesto cosa ne è stato della nostra amicizia... io non ho saputo rispondergli. Non mi aspettavo questa domanda da uno dei pochi che l'ha vista nascere crescere e morire... ormai neanche credevo fosse visibile, viste le volte che l'abbiamo sminuita, forse per paura di impegnarsi troppo, forse per paura di non saper ricambiare... non lo so. So solo che ero convinta che fosse tutta una grande menzogna. Screditata così tante volte che pensavo fossi visionaria. Nessuno me lo ha chiesto di dare in quel modo, ma da qui a sputarci sopra mi sembra troppo anche per la mia poca autostima. Mi sono resa conto che sarebbe più facile per me omettere il bene che ho, o ignorare che un giorno ti ho messo davanti anche (e purtroppo) a me stessa. Adesso che mi chiedo, con calma e con forzata indifferenza, quando mai crescerai, veramente, ho paura che forse non accadrà mai e non avrai mai veramente toccato con mano la forza che ho avuto, non solo per me. Fare spallucce e non sapere cosa rispondere. Guardarmi intorno e non trovare risposta. Questo è un porto sicuro in cui tornare, ma forse è giusto anche che sia io a prendere il largo. Ho voglia di farti satar male, vorrei che tu piangessi per me come mai per nessun altro, tanto per sentirmi importante, e non solo un neutrale sentimento apatico che sta lì di sottofondo, sempre presente da divenire normale tanto da non accorgersi più della sua presenza. Ho un testimone, non mi importa averlo, ma almeno so con certezza adesso che non sono visionaria. So con certezza che screditare è l'arma più subdola per indobolire la forza di qualcuno. ma Questa volta No.