venerdì 10 dicembre 2010

Pulire


Quando si cresce si diventa ed il divenire a volte ci porta ad essere più specifici nel nostro essere o più lontani da ciò che siamo. Ci contaminiamo, come una goccia di vino può tingere l'acqua, percettibile in diverse misure. Questa è la sensazione che ho, la sensazione di dover pulire la mia anima e riportare Me stessa alla semplicità del suo spontaneo essere. Gesti semplici, colori semplici, emozioni semplici e puri. Guardar crescere spontaneamente un fiore in un giardino, senza avergli detto dove, quando e con quanta luce. Non dovermi sentire artificiosa.

C'è un punto di fuga dove la mia linea si congiunge; non è una linea retta, ha molte curve e diversi percorsi e mi piacerebbe seguirli ed essere felice. Questa voglia, questo processo di purificazione non sarà un regredire; non una bambina, ma una giovane donna con il suo odore e le sue parole tutte da scoprire, e la sua vista da sorprendere. Soprattutto usare le parole con il loro vero significato senza usurarle, ma scoprirne di nuove. Questo concetto di incontaminazione è ciò che mi preme. Mi dedicherò a questo per un po' :cerchèrò nuove parole che mi spieghino emozioni e visioni a cui non so rispondere, ma soprattutto lucederò me e la mia piccola anima vogliosa di primitive ed innate emozioni. Tornare ai tre colori primari partendo da una vasta cromatura troppo mescolata per tornare a ciò da cui tutto parte, scombinare per ricomporre.

lunedì 8 novembre 2010

Ho fatto un sogno


Ho Fatto Un Sogno.

Mi piace iniziare così, perchè come Vasco ha spiegato, da un sogno ci si può svegliare, lascia uno spiraglio di speranza. Ho sognato che il mio paese chiudeva gli occhi, che io non avevo sufficiente intelligenza per far capire che è importante ascoltare chi ci racconta di una realtà diversa dalla nostra. La Mafia. La politica corrotta. La tv spazzatura. Il Tg che tratta di gossip. Ho sognato di sentirmi vuota, di sentirmi impotente di fronte all'indifferenza di qualcuno che ti racconta una realtà altra, mi ha disarmata, e lì ho capito che l'Omertà ha un significato più esteso, ho capito che siamo tutti complici, siamo tutti colpevoli. Ho fatto l'errore di pensare che forse ci meritiamo di finire male. Ho sognato che alcune persone prendevano la bandiera italiana e la tagliavano in due. Ho pianto e piango. Ho sognato che con gli occhi aperti non riuscissi a vedere. Avverto come un presagio negativo sul nostro futuro di paese ed ho paura di non saper agire.

Io Amo L'Italia.Tutta.

Mi sembra che stiamo digredendo. Ed ho paura ad essere la sola ha pensare che la situazione sia grave, che sia l'unica a dare peso alle piccole cose. Insinuati nella mente, delicati e striscianti ci drogano con dosi minuscole di sonnifero ogni giorno aumentate impercettibilmente fino ad addormentarci del tutto, nel momento in cui è proprio l'ora di essere coscienti. Prevenire è meglio che curare. Ma io mi sento sola ed incapace, e non in una sola causa. Ma questa è quella più grande. Ho sognato tutto questo, ed aspetto un pizzicotto che mi faccia destare.

"l'Italia in nazione Una, Libera, Indipendente e Repubblicana".

Questo sognavano i ragazzi della Giovane Italia e questo è l'unico credo che sono disposta a recitare e a difendere, o meglio per il quale combattere, perchè non credo sia stato un percorso completato. Non voglio persone nel parlamento che parlano di dividere l'Italia, che piegano le leggi a loro favore, che sono evidentemente corrotte e silenziosamente invidiate per questo.

L'Italia, tutta, è colpevole di Omertà.

lunedì 1 novembre 2010

Il testimone


Qualcuno mi ha chiesto cosa ne è stato della nostra amicizia... io non ho saputo rispondergli. Non mi aspettavo questa domanda da uno dei pochi che l'ha vista nascere crescere e morire... ormai neanche credevo fosse visibile, viste le volte che l'abbiamo sminuita, forse per paura di impegnarsi troppo, forse per paura di non saper ricambiare... non lo so. So solo che ero convinta che fosse tutta una grande menzogna. Screditata così tante volte che pensavo fossi visionaria. Nessuno me lo ha chiesto di dare in quel modo, ma da qui a sputarci sopra mi sembra troppo anche per la mia poca autostima. Mi sono resa conto che sarebbe più facile per me omettere il bene che ho, o ignorare che un giorno ti ho messo davanti anche (e purtroppo) a me stessa. Adesso che mi chiedo, con calma e con forzata indifferenza, quando mai crescerai, veramente, ho paura che forse non accadrà mai e non avrai mai veramente toccato con mano la forza che ho avuto, non solo per me. Fare spallucce e non sapere cosa rispondere. Guardarmi intorno e non trovare risposta. Questo è un porto sicuro in cui tornare, ma forse è giusto anche che sia io a prendere il largo. Ho voglia di farti satar male, vorrei che tu piangessi per me come mai per nessun altro, tanto per sentirmi importante, e non solo un neutrale sentimento apatico che sta lì di sottofondo, sempre presente da divenire normale tanto da non accorgersi più della sua presenza. Ho un testimone, non mi importa averlo, ma almeno so con certezza adesso che non sono visionaria. So con certezza che screditare è l'arma più subdola per indobolire la forza di qualcuno. ma Questa volta No.

martedì 26 ottobre 2010

Ebe


Non so bene dove pescare le parole questa sera. Non so bene a cosa voglio dare più importanza nella mia testa. Questa notte è una notte, come tante. Poche stelle, pochi gradi, pochi sogni. stare intorno ad un tavolino con qualche candela a leggere fa riflettere. A distanza di anni ti capisci meglio, e comprendi meglio. Guardo il loro viso da anni, lo stesso viso. E non mi piace quello che vedo. Molto è dovuto da come guardo. Vorrei non aver mai provato certe emozioni, almeno non conoscerei alcuni sentimenti che a volte rovinano un po' la fiducia, ed è facile stancarsi. Un po' come un vecchio cd che non butterai mai solo per amore di certi ricordi ma che raramente ascolti. Non mi sento come un vecchio cd. Mi sento come una bussola in un campo poco magnetico che non sa dove puntare ed ogni tanto gira su se stessa. Sono in cerca di una nuova musica. Imparare a suonare per ascoltare ciò che darei a me stessa. Voglio che la bussola giri su se stessa perchè il centro sono io e non perchè non ha punti fissi dove guardare, ma ancora non è così. Ancora mi chiedo quanta importanza do a chi non fa altro che ripetermi di non conoscere, di non capire nonostante mi ci sia dedicata anima e corpo... forse non vedo ciò che viene mostrato, forse vedo altro o forse sono cieca. Mi chiedo quanto importanza abbia ciò che non ho. Quanta ne ha ciò che ho avuto, e che mi crea così tanto disagio, forse non ho voglia di lasciarlo andare avendolo comunque già fatto. Non mi chiedo quanta importanza ho avuto per chi mi ha curata perchè a me non poteva lasciare di più e il pensiero che ne ho ogni giorno riempie il vuoto di un affetto trascendentale. Ciò che potrebbe esserci è la cosa che sta perdendo più importanza, non perchè è quella che ne ha meno nella mia vita, ma è quella a cui mi impediscono di darne.

A volte mi sento stanca della mia testa che trionfa sempre su di me, razionalizza i miei sentimenti ridimensionandoli, quasi fino al ridicolo, perchè il mio orgoglio non vuole abbassare la testa, ha paura di essere Infantile, o Ignorante. Io invece vorrei rompere i vetri della sua auto se mi usa e mi getta via come carta da reciclo. Ho voglia di picchiare chi mi manca di rispetto. Urlare in faccia a chi mi prende in giro. Alzare il dito medio a chi mi sfida e fregarmene del "buon costume". La mia testa ripara oggetti che ho rotto solo con il pensiero. Chiede scusa ancor prima o meglio mai di qualcosa che impedirà di farmi fare. Sempre sull'orlo del precipizio ma mai in caduta libera. Con la bocca aperta ma mai con un filo di voce. Mi chiedo quale sarà la mia storia e se mai ne avrò una che non sia solo quella di un porto sicuro dove attraccare quando il mare ti impedisce di esplorare acque più profonde, o più limpide, o più avvincenti e tortuose. Mi sarei dovuta chiamare Ebe. Sarei stata una perfetta musa per Canova... avrei rappresentato facilmente l'attimo prima o dopo la passione, la rabbia, il tormento, la gioia, la felicità, il dolore, il godimento... ma mai il durante. Mai che assaggi lo sfogo del piacere o della rabbia. Voglio arrivare a sentire talmente forte da ustionarmi l'anima e non avere possibilità di soffocarla con niente se non con lo sfinimento totale. respirare affannosamente per non soffocare per la mancanza di ossigeno. Riposarmi ed essere stanca.
Forse voglio vivere.

venerdì 15 ottobre 2010

Smorfie di Giornata


Entro. Mi siedo. Bevo dell'acqua. Non ho sete ma questo mi fa prendere tempo per riflettere prima di alzarmi, lavarmi, vestirmi, andare a lavoro.
Il lavoro a volte lo trovo pesante, a volte mi distrae, a volte mi mette in difficoltà. Ho l'impressione alcune sere, quando torno a casa, di essere stata in un altro corpo. Mi chiedo perchè il mio comportamento spesso non combaci con la mia testa... non che abbia picchiato qualcuno, anzi, a malapena ho rivolto parola questa sera, ma perchè la mia testa è più leggera e delicata del mio atteggiamento. Ci sono momenti in cui mi sento stanca solo a pensarci. Ci sono persone a cui vorrei solo dare un sincero abbraccio, invece mostro una faccia sfacciata che non è la mia, atteggiamenti di forza. Tutto un teatro.
Saluto.Buona sera. Cammino. Prendo i piatti. Comincio ad organizzarmi mentalmente il lavoro. Apparecchio. Scambio battute.
Ecco, questo tipo di battute è un gioco che mi riesce bene, la spunto sempre, la mia è sempre l'ultima parola, le poche volte che mi sono fermata è stato per evitare di "fare le scarpe" all'altro ed evitare di "scadere". Sono difese, ma non so perchè io debba difendermi. Non so come possano farmi del male. Sono maschere, di un'attrice che recita la parte della dura, dell'eroina dannata che mima un lato oscuro, nero. Gli occhi che mi guardano non vedeno altro che ciò che sembra, ma non lo è.
Servo ai tavoli. Intrattengo. Saluto. Ringrazio. Rassetto. Ceno. Buona notte. Salgo in macchina. Accendo la radio. Torno a casa.
Qui comincio a sentirmi silinziosa, e chiedermi chi sia colei che si spaccia per me. Io forte? sola e forte non vanno d'accordo nella stessa frase. La dolcezza non so se sia un bisogno che cerco o un bisogno che ho di proteggerla. Quei muri, quelle smorfie da donna. La sfida di dimostrare che non ho bisogno di nessuno, intoccabile. Sono così brava a recitare? che poi non credo sia una finzione la mia, credo piuttosto che la mia sia una trasformazione. O semplicemente la mia "altra parte" molto più forte di me che non vuole che io soffra. Ma in questo modo se niente esce, niente entra.
Mi metto nel letto. Chiudo gli occhi. Una piccola lacrima riga il mio naso e la mia guancia. Cerco di ascoltare la silenziosa me. Dormo.

venerdì 24 settembre 2010

Due volti.Due sensazioni


Sesso e Amore sono a volte due cose ben distinte... magari non ne sono un esperta, ma mi ritrovo a pensare a due volti diversi. Uno è lì che mi ha stracciato il cuore, o che ha visto Me e poi se ne è andato; di questo sono arrabbiata, in quanto odio il fatto che mi sento come se lo avesse preso con l'inganno, e lo rivorrei inditro... rivorrei ciò che ha visto di me e ciò che mi ha mostrato di lui, perchè non posso averlo per intero, pertanto avrei preferito non sapere che esistesse. L'altro è relativamente vicino, ma distante più che mai e in questi giorni sono preoccupata, ma non posso e non sono nella posizione, ne tantomeno vorrei esserlo, di sapere dov'è e come sta; ma è lì, so che il suo volto nella mia testa c'è, so che quella domenica mattina l'inaspettata sorpresa di trovarlo sotto casa mia mi ha fatto star bene, nonostante non lo sapesse nemmeno lui. E ancora mi fa sorridere. Questa sono io. Nonostante Uno sia Amore, l'altro solo attrazione provo un sentimento forte per entrambi, ed per entrambi sbagliato. credo che la mia testa un giorno sarà talmente tesa che non riuscirà più a frenarsi. Credo che la mia volontà un giorno andrà contro se stessa per trovare me stessa. In fin dei conti sono due sentimenti molto naturali, ma sono incapace di viverli, e nonostante vorrei imparare mi metto nella condizione di penalizzarmi o di rendermi la vita impossibile. Ha senso? mi manca un abbraccio, una sincera considerazione, una timida approvazione, un po' di fiducia in me e in chi incontro. Sto aspettando, perchè tutti mi chiedono ma non so rispondere. Se vi sembra strano, a me sembra impossibile... Comunque sia, qualunque sia la risposta, ho due sentimenti veri per due fantasmi sbagliati.

domenica 5 settembre 2010

Crescere


La ragazza che si sentiva affine a Peter Pan adesso sta cercando di crescere... la memoria non mi inganna sulle ore a difendere la sua giovinezza d'animo, non voler diventare arida, non voler credere che la sua vita sarebbe stata lavoro e famiglia e niente più. Credo che la mia parte bambina, quella ancora senza "esperienza" mi tenga ancorata alla mia innocenza, è quella che mi sta salvando. Eppure guardo altro, quasi mi infastidisce perchè non trova più chi sa guardarla con occhi puri, e tanto le basta per capire che in quel cielo è rimasta solo lei a volare... niente più bambini sperduti, niente più fate, niente più che le dimostri che si può restare sognatori, nessuno più che sogni con lei. Il momento di svegliarsi arriva per tutti...

Allora un po' questo mi spaventa...

Imparare a fidarsi di chi non sa sognare, di chi ti guarda con gli occhi della preda, dell'arida realtà, di chi ti inserisce in un sistema in cui sai di non trovarti... allora la mia strategia sarà quella di entrare nella realtà, ma non lasciare che la realtà entri nella mia vita... voglio difendermi... voglio passeggiare senza guardare a terra, e continuare a volgere lo sguarda in alto, cercando forme tra bianche soffici spume, o chiedermi quell'aereo dove mi sta portando mentre mi passa sopra la testa indicandomi un miliardo di vie invisibili nel cielo.

Si Sto cercando di crescere, o forse cerco di migliorare la mia vita da adulta, senza dover per forza dimenticarmi del cielo... ho volato e posso volare ancora...

domenica 11 luglio 2010

piccoli piaceri

un luogo dove uno sguardo è puro tatto,
occhi su occhi e senti la tua pelle sfiorata dalle sue dita...
ti indicano un orizzonte mai visto,
una nuova possibilità.
Questo è ciò che cercano tutti... insieme ad una serie di emozioni fisiche e mentali.
le emozioni piccole che ricerchiamo ogni giorno: l'aria tra i capelli come fosse un sospiro,
le gocce di pioggia che ci fanno alzare lo sguardo verso il cielo a cercare il mistero,
la candela accesa la notte in una stanza che mostra le ombre che ci controllano durante il giorno e allo stesso tempo tali ci fanno sentire, come notte nella notte...
la ricerca di piccoli piaceri spero che mi porti ad un piacere più grande oppure al semplice piacere fatto di piccoli piaceri vissuti.
tra gli alri, adesso vorrei gurdare occhi simili.

tanto io sono qui che inganno il tempo.

penetrare dentro, scoprire la materia dell'anima...
essere una mela morsa da denti affilati ma cauti, che ci fanno scoprire le gocce dell'anima che scavano una via nuova, e a poco a poco essere mangiati fino al torsolo e voler ancora, ancora e ancora essere addentati...
è una canale diretto di cui rari occhi hanno accesso in luoghi inconsapevolmente esistenti all'interno di noi stessi, fino alle ossa e sempre più giù.
una voglia infinita di sapere fin dove siamo disposti ad arrivare, fin dove siamo disposti a conoscere e farci conoscere...

mangiare una mela a volte è un piccolo piacere inconsapevole, eppure alcuni morsi sembrano essere dati per la prima volta.



(ps:la foto tarderà... non l'ho trovata, la dovrò fotografare)

domenica 4 luglio 2010

la certezza del fallimento


Il mio carattere particolare mi ha sempre impedito di impegnarmi al massimo da un po' di anni a questa parte. Certo è, che la mi insicurezza e la mancanza di punti di appoggio non hanno aiutato... ma tralasciando l'analisi delle vicende che mi hanno condotta ad essere in questo modo, oggi è forse arrivato il momento o l'evento che potrebbe cambiarmi o peggiorarmi...
Da quando ho cominciato a dubitare di me stessa ho smesso di impegnarmi in ciò che volevo, perchè avevo/ho paura di non essere in grado di riuscire... quindi avevo la scusa di non essermi impegnata... un atteggiamento abbastanza da codardi direi! io odio i codardi, menomale che non sono un uomo, perchè più di un codardo odio un uomo codardo;
comunque, Ho la certezza che sarà un fallimento, ma questa volta non scappo. Questa volta vado lì e affronto me stessa, e se non riuscirò ci riproverò e andrà meglio... forse "perdere" la battaglia mi aiuterà a non viverla come una tragedia, a capire che può succedere, almeno lo spero, o tutte le volte sarà la stessa paura di affronatare che mi imperdirà di andare avanti. E sto parlando solo di un esame... ma il secondo di un anno... io non voglio continuare ad avere paura e rimanere bloccata. Voglio andare avanti, voglio crescere, voglio avere coraggio di affrontare le mie insicurezze, e non voglio soprattutto avere paura del giudizio di chi mi è vicino... perchè in fondo io sono io, incostante sì, ma fragile e desiderosa di cambiare e di creare la mia vita, che sia mia... come le mie vittorie ed i miei sbagli... sto carburando, lentamente, ma ho cominciato e per me non è stato facile cominciare dopo così tanto tempo; non è stato facile ricominciare mentre osservavi la tua vita inciampare e quella degli altri correre, cambiare. Ognuno con i suoi problemi, ognuno con le sue paure ovvio. Ma mentre io ero la tartaruga che col suo passo lento osservava saggia il passo lesto degli altri animali, gli altri animali vedevano solo una povera tartaruga impotente di sfuggita e forse troppo distante ormai... ma domani camminerò al passo giusto anche io. Probabilmente non avrò più paura di essere e di affrontare... spero.
per adesso devo mettere solo un passo dopo l'altro;
Ho paura, ho veramente tanta paura.

sabato 26 giugno 2010

Vertigini

Ho voglia di altezza!!!
che siano vertigini, che sia piacere, che sia volare o che sia adrenalina...



Ho voglia di altezza!!!
guardare l'alto e desiderare di salire...
guardare in basso e desiderare di morire.
Ho voglia di sentire lo stomaco nel posto sbagliato, che si contorce dall'eccitazione o dalla paura... conoscere il rischio e capire che senza non si è vivi.
Tutta questa paura di ferirsi, di graffiarsi perfino, non mi lascia spazio alla vita.
Inoltre ad una certa altezza l'aria è più pulita, più pura... senza esagerare ovviamente altrimenti si rischia di rimanere senza ossigeno!
Eppure se non si rischia di soffocare, non si rischia nemmeno di respirare giusto?!

...Vertigini...

lunedì 21 giugno 2010

Battito debole


Ho lo stessi diario da tre anni.
Non scrivo più: niente poesie smielate, niente dediche col cuore in mano, niente... solo il niente.
eppure prendere la penna e macchiare la carta di parole vive di sangue, di lacrime o di risate mi manca.

Mi manco.
la mano sul petto si domanda se il cuore batte.
anche il battito è debole.


l'adrenalina della paura o dell'eccitazione è tanto che non passa dentro di me.
troppe ferite o poche e profonde, possono renderti insensibile?


devo sapere che posso ancora soffrire per qualcuno, perchè devo credere che rischierei di amare e lasciarmi amare, come se fosse impossibile e tentare lo stesso...

c'è troppa indifferenza intorno a me, poco impegno di esserci.
ho bisogno di braccia aperte e sorrisi sinceri,
sentimenti veri,
coraggio di rischiare...
morire, avendo detto ho amato, o almeno ci ho provato e ne è valsa la pena.


Ho bisogno di adrenalina e battiti accelerati,
un corto circuito da fuochi d'artificio...

...Viva!

domenica 20 giugno 2010

Odio la mia testa

Questa sera non so veramente dovo sbattere la testa, perciò ho pensato di venire qui... forse scrivendo riesco a vedere cos'ho dentro, e cosa voglio buttare, cosa tenere e cosa mostrare. A volte ho l'impressione veramente di essere Alice, come lei so darmi tanti buoni consigli ma non so seguirli. Ho la testa sempre in festa, è tutto un "prendere il te", confusione e tazzine che volano! Un giorno credo in me ed il giorno dopo trovo che sia inutile, bisogna avere prima un obiettivo stabile per poter credere in questo, ma cambio idea troppe volte... odio la mia testa. Mi reputo una persona coerente, ma quando si tratta di darmi una risposta a ciò che voglio divento impossibile! Uff!!! Non riesco a capire più a cosa dare importanza, cosa ne ha per me, chi ne ha per me. Sono arrivata alla tattica di obbligarmi a fare le cose nel frattempo, per non sprecare il tempo metre aspetto di capire che strada prendere. Sarebbe più semplice uscire da un bosco sconosciuto. La mia confusione sta diventando rabbia verso me stessa mentre passa il tempo.
Voglio uscirne!!!

martedì 4 maggio 2010

a volte si inciampa


E' stato di conforto sapere che non mi hai mentito, è la conferma che non mi sbagliavo su di te;
tutto il resto non mi è importato, e ho potuto lasciarti andare...
eppure "a volte si inciampa" in cassetti che credi di aver chiuso.
Ho a volte il rimpianto, di non aver disdetto per poterti vedere, sarebbe stata una sera in più, ma...
chi lo immaginava che non saresti tornato?;
chi immaginava che avresti richiesto di poter tornare?;
adesso forse mi trovo a pensarti perchè ho paura di vederti sbucare da quella porta, come una punizione alla tua richiesta istintiva, di vederti in mezzo agli altri tuoi colleghi, e di non saperti affrontare;
adesso forse mi trovo a pensarti perchè ho paura di non vederti sbucare da quella porta, come un ripensamento alla tua richiesta istintiva, di non vederti in mezzo ai tuoi colleghi, e di non poterti affrontare;
ho solo la mia testa in cui poterti cercare, e si sa che i ricordi svaniscono...
mi sono meravigliata della mia energia, della mia voglia, nel trovare il modo di vederti a tutti i costi, e te, che mi guidavi nel farlo:
chi eri?
quel'è la tua vita?
perchè?


ma non c'erano domande, perchè non ne avevo bisogno...
i tuoi occhi erano tutta la verità, ed era tutto ciò che volevo sapere.

Vorrei guardarli di nuovo ... o scordarli per sempre.

"Dove stai andando?"

" Temo di essermi persa..."

sabato 16 gennaio 2010

? o_o ?


Io lo so che non è proprio il massimo, a me mette paura da matti... che devo fare se è così grande? mi si stropiccia lo stomaco lo stesso! e vi farei provare come mi fa sentire quando mi parla...

mai prima...