venerdì 14 novembre 2008

Mamma


Ultimamente non ti ho dato molto amore, ciò non vuol dire che non ne ho. Non approvo le tue scelte, mi sono sentita trascurata, sola, incompresa e chi mi stava intorno non sempre ha capito, semplicemente perchè non poteva. Ed eccomi qui che rido, che cordialmente saluto, che parlo, che consiglio, che cerco di capire, che mi chiudo in me stessa, che cerco di riaprire il mio cuore, cerco di fidarmi di nuovo, cerco di fidarmi di te, di tirare giù le barriere, di farti capire che agisco non per egoismo ma per difesa; mi arrendo spesso quando non comprendi, quando invece di aiutarmi fai la vittima, pensando che io ti accusi solamente. Mamma. A volte creare un giocattolo non significa saperlo usare. La prima volta che ho disubidito avrò avuto 5 anni. Era sera e giocavo nella stradina privata, fuori dal cancello di mia nonna. Io sentii la macchina dalla salita a 200m. Avevo già cenato e chiesi a nonna se potevo raggiungerti perchè ti eri fermata a parlare con un'amica, ma lei non acconsentii a mandarmi per strada da sola, anche se era vicino. Io invece era tutto il giorno che non ti vedevo, così lasciai la palla e corsi su, verso di te... non mi ricordo se mi sgridasti, mi ricordo solo che ti abbracciai e ti baciai forte forte. Ma dopo mi prese la paura che i nonni mi avrebbero sgridata perchè erano usciti per strada e non mi trovavano, ma tu mi dicesti che non mi avrebbero fattoniente.

Tu eri tutto per me.

Non Sbagliavi, non potevi permettertelo perchè eravamo sole. La famiglia per noi era composta da solamente due persone. Tu lo dicevi e io capivo.
Ritardatarie croniche. La prima volta che mi portarono in presidenza fu in seconda o prima elementare perchè arrivavo sempre alle nove. Per evitare di far tardi facevi sempre una strada contromano in retromarcia, così nel caso che li vigili ci vedevano non potevano dirci niente.
Una volta alla recita della scuola materna cominciai a piangere perchè era il mio turno e tu ancora non eri arrivata. La maestra mi convinse a cantare dicendo che saresti arrivata in tempo. Non fu così, il lavoro era troppo lontano ma tu mi dicesti che mi avevi visto, solo che eri in fondo in fondo.
Quando mi lasciavi da nonna una sera ogni tanto per uscire un po', lei cominciava a dire che le avevi lasciato il "pacco" un altra volta, ma io già da piccola avevo le unghie e le dicevo di stare zitta, ma lo dicevo ad entrambe per non farvi litigare e così pensavi sempre che difendevo lei, tutt'ora.
Hai dormito un anno ai piedi del mio letto in ospedale. Hanno capito cosa non avevo grazie a te. hai pianto con me, mi hai protetta, mi hai curata, medicata. Mi hai comprato Teddy.
Mi hai fatto da mamma e da papà. Mi hai dato il tuo nome e quando ci penso so che c'è qualcosa che gli altri non hanno.
E poi che cosa è successo? Troppo tutto insieme. Forse troppo per una persona sola. C'è una parte di me che continua ad amarti così incondizionatamente, e l'altra si chiede dove ci siamo perse. Ciò che so è che nonostante tutto nessuno può dire le stesse cose della propria mamma, che non tutti nell'avere avuto una vita più "normale" della nostra abbiano poi avuto lo stesso coraggio e la stessa forza. Per me la mia famiglia sei sempre e comunque tu, anche adesso mentre ci sentiamo due estranee pur vivendo nella stessa casa.

lunedì 27 ottobre 2008

"ricordo che vieni, ricordo che vai"




Dopo tutto questo tempo ci sono sentimenti che se ne vanno piano piano, non senza far male; altri, si purificano dai peccati ma di andarsene non ne vogliono sapere. perchè? nonostante il giardiniere strappi via le erbacce loro continuano a crescere, e in un certo senso sembra come se il prato non possa farne a meno della loro presenza. Non vorrei essere il prato, e non aspiro di certo alle erbacce, piuttosto vorrei essere un fiore coltivato di proposito, curato e protetto. Come si fa quando l'erbaccia diventa il fiore più bello che si abbia mai visto? è un mondo pieno di fiori... e allora perchè? è proprio vero che a l'uomo piace farsi del male, è nella sua indole. Vorrei solo sentirmi più vicina, vorrei solo sentire. Sicuramente i progressi ci sono e si vedono, non tutti sono positivi agli occhi altrui, ma di certo mi fanno star meglio. Eppure ci sono addii che non si avrebbe voluto dire, e porte che anche se chiuse hanno ancora le chiavi attaccate. Io sono qui, e forse non vorrei andare troppo lontano.

sabato 25 ottobre 2008

io chi?


Lasciatemi essere la ragazza pessimista e triste che sono quando nella stanza siamo solo in due: io e la mia gemella, che la realtà non vede. Ho la capacità di nascondere le cose alle persone, anche quelle più vicine, ed ho il difetto a volte di essere un libro aperto. So amare una cosa e odiare la medesima stessa. So ridere e piangere di uno stesso film. So dare e togliere forza a chi mi sta intorno. E' un' altalena che mi sta facendo più male che bene. Non riesco più a vedere mia madre come mia madre perchè mi ha fatto troppo male, eppure nonostante mio padre continua a farmene tanto lo cerco lo stesso. Vorrei solo cancellare gli ultimi dieci anni, vorrei poter amare mia madre come allora, incondizionatamente e non giudicarla più. Non voglio sentirmi costantemente abbandonata. Vorrei guardare avanti, o anche solo al presente e lasciar perdere quello che è stato, con lei, con lui, con gli amici. Non so come si fa, è veramente difficile. mi sono sentita tante di quelle volte tradita e abbandonata che non ho fiducia più in nessuno, nemmeno in chi conosco da poco. E' una perdita già solo trovare. Non voglio consigli inutili e belle frasi. vorrei solo una gomma magica, o una felicità nuova che mi dia fiducia negli altri e positività. so che appena uscirò di qui andrò a lavoro con il sorriso sul viso, farò ridere chi mi circonda dicendo stupidagini, perchè "somiglio ad un fumetto" più che ad una vent'enne. I clienti fissi mi chiederanno come va ed io risponderò bene non facendo trapelare la più piccola emozione ma fingendone solo altre. a quel punto mi convincerò che la vita in realtà è bella, che quando c'è il sole scalda e la pioggia lava via i brutti pensieri e ti coccola, perciò è una vita che vale al pena vivere... un auto-convinzione che mi porterà di nuovo a non capire cosa prove realmente.. e di nuovo il circolo vizioso. a volte mi aspetto di non trovare più il mio viso la mattina mentre mi specchio, e di scoprire chi in verità sono.

mercoledì 8 ottobre 2008

Paris, que je te quitte...

Paris. La sensazione è stata quieta. L'emozione è arrivata in punta di piedi fino a quando non si è scontrata con la realtà: ero a Parigi e nessun pizzico mi avrebbe risvegliato. Lì c'era tutto quello che avevo sempre immaginato e qualcosa in più, c'ero io, ed ero nel posto giusto. Ho visto poco, ma non mi interessa, anzi, ciò vuol dire che sarò costretta a tornarci :) Ho cominciato a capire dov'ero nel momento in cui sotto la Torre Eiffel ha cominciato a piovere. La pioggia più bella che io avessi mai visto: nebbia condensata troppo pesante per rimanere sospesa, ma anche troppo leggera da cadere violentemente a terra; ti accarezza il viso e colora il cielo di un grigio melanconico. Felicità. Non era come la immaginavo e credo di averla apprezzata meglio appunto perchè le mie aspettative non sono state nè confermate nè deluse. E' semplicemente Bella, in un modo comprensibile solo se vissuta. Mi sono accorta di sentirmi a casa più che all'estero, e per la prima volta ho fatto un viaggio in cui la musica non dovesse colmare nessuna assenza, nessuna mancanza. E' una città grande, una grande città. Ho voglia di tornare, e questa voglia si ha solo dove ci si sente a casa. Io la consiglio, anche se nessuno la vivrà mai allo stesso modo. Credo che le emozioni di ognuno la rendono ogni volta una città diversa in base a chi la visita. Bella.
Il Louvre non è come lo immaginavo. E' molto più grande, più caotico, più ricco. C'è di tutto, e forse troppo in effetti. Emozione a mille anche lì: Amore e Psiche, la Nike, la Venere delle Rocce, Pannini, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Canova, Delacroix, David, Botticelli, Gericoult... tutti anche chi non ti aspetti... Ho il respiro pieno solo a ripercorrerli tutti in quelle enormi sale.
Il Museo D'Orsey ti impressiona più di quanto si possa credere... Monet Manet, Renoir, Van Gogh... 10 anni visti sui libri, quadri con le dimensioni da cartolina in alcuni casi sono in realtà pareti intere... e Manet, quando l'ho visto... ormai credevo fosse solo frutto della mia immaginazione. Sarò stata sul serio a Parigi? Ne ho un ricordo come di uno di quei sogni perfetti, belli, di cui la mattina si fa fatica ad accettare che in realtà si è solo dormito, ma che ti fanno partire bene la giornata. Anche i rumori delle macchine avevano un suono diverso, quasi musica. L'ho vissuta dentro di me, ed è stato intimo e bello, proprio Bello.

giovedì 4 settembre 2008

20 Agosto


non fa male piangere,

fa male non sentirsi nella posizione di poterlo fare.

venerdì 27 giugno 2008

Ci Provo


So che durante quest'anno ogni lacrima trattenuta è andata a scavare dentro di me più a fondo...rendendomi "piacevolmente insensibile". Non sono state solo lacrime verso di te, sia ben chiaro.
Sono tornata a casa e non ho pianto, non mi sono sentita ferita. Non capivi perchè continuavo ad essere lì, di nuovo. Non lo so nemmeno io, so solo che era giusto così e che forse serviva anche a me essere lì. Credo che per perdonarti sul serio, senza obbligare me stessa a farlo in memoria di qualche cosa o solo per un'idea che avevo di te e di me e di quello che c'era intorno a noi, avevo bisogno più di tutto che tu capissi quello che avevo provato. Non per vendetta. Non per rancore. Ma per sentirti vicino, per non sentirmi giudicata ma compresa. Non ti ho mai visto così debole, ne sono contenta però... essere deboli è la chiave per amare di più, e lasciarsi amare. Certo ti rende indifeso e vulnerabile, ma ti permette di avvicinarti alle emozioni in maniere profonda, senza limiti. Ora ho un po' paura sinceramente di poter raggiungere ciò che speravo. Di poter avvicinarci di nuovo. Ma non voglio farlo come prima, voglio mantenere questo pacato equilibrio che ho provato le ultime volte che ci siamo visti. Niente accondiscendenze simili alla dipendenza. Io voglio essere sincera. Voglio rimanere me e presentarmi per quella che sono. E magari potrei diventare tua Amica.

giovedì 26 giugno 2008

Comfortably numb




Non riesco a scrivere, ne tantomeno a distinguere le emozioni in questo momento, perciò mi limiterò a riportare:
Hello, Is there anybody in there Just nod if you can hear me Is there anyone at home come on now, I hear you're feeling down I can ease your pain And get you on your feet again Relax I'll need some information first Just the basic facts Can you show me where it hurts? There is no pain you are receding a distant ship smoke on the horizon You have only coming through in wares You'r lips more but I can't hear why you're saying When I was a child I had a fever My hands fell just like two balloons Now I've got that feeling again I can't explain you would not understand This is not how I am I have become comfortably numb O.K. Just a little pinprick There'll be no more aaaaaaaah! But you may feel a little sick can you stand up? I do believe its working good that I'll keep you going through the show Come on its time to go There is no pain, you are recading A distant chip smoke on the horizon You are only coming through in waves Your lips move but I can hear what you're saying When I was a child I caught a flecting glimpse Out of the corner of my eye I turned to look but it was gone I cannot put my finger on it now The child is grown The dream is gone And I have become Comfortably numb

Pink Floyd

mercoledì 4 giugno 2008

Ogni tanto capita


Io.

Il mondo gira con o sensa di me, e allo stesso modo faccio con o senza di te. Sento di aver perso troppe cose e mi sento un po' abbandonata di nuovo. Quando stiamo insieme non c'è il tempo e lo spazio. Per me è così e forse lo sarà sempre. Nonostante questo non riesco più a sentirci sereni. E cammino insieme agli altri ed allo stesso momento cammino da sola, persa nel tempo e nello spazio.Ho sempre creduto nel destino, ho sempre creduto che "nulla accade per caso". Forse ero solo un mezzo e non la meta. Ma non tutti i traguardi sono uguali e forse ti ricorderai della nostra corsa. Non so e forse non posso spiegarmi, sarebbe troppo ambiguo e troppo personale. Ma a volte mi capita di sentire in testa una voce che cerca di urlare fuori, ed io la trattengo perchè sarebbe sbagliato chiamarla di nuovo, adesso. Tu? Tutti i difetti tutti i pregi. Questa è la fase: mi chiudo nel guscio, impacchetto il cuore e non ci faccio avvicinare più nessuno perchè non voglio più soffrire. E non esiste un perdente se non giochi.

venerdì 30 maggio 2008

il mio grillo parlante


Oggi a lavoro ho quasi pianto (faccio la cameriera) per una sciocchezza. Sciocchezza perchè non serve a niente piangere. Insomma stavo per piangere perchè avremmo buttato non so quanta pasta. Noi abbiamo il lusso di poter buttare gli avanzi e la gente muore. Lo so che non dovrei fare questi confronti perchè è stupido, ma non posso non sentirmi in colpa a volte, soprattutto quando continuo a fare la mia vita. Potrei dedicarmi alla beneficenza ed andare a vivere in africa scavando pozzi, ma non lo faccio, anche perchè non potrei mai tornare indietro una volta vista la differenza tra noi e Loro. Forse è anche stupido che stia qui a sentirmi in colpa inutilmente, facendo magari anche la parte di quella che ha bisogno di una parola di conforto. Anche perchè in fin dei conti, il nostro paese è sviluppato anche grazie al fatto che sfruttiamo gli altri. Una catena insopportabile da portare intorno al collo. Nella mia stanza ho decini di cose inutili in confronto a chi non ha decine di cose necessarie. Alla faccia del paradosso. Sono capitata dal lato fortunato della bilancia su questo punto di vista. Il bello è che ho qualcosa (più di qualcosa) di cui poter lamentarmi, cioè, di cui mi lamento. Il mondo ha un giro strano non c'è che dire! Quando la cuoca mi ha vista stranita per questo fatto sapete cosa mi ha detto per "confortarmi", per sdrammatizzare più che altro?! "pensa che diamo tutto alle galline e poi noi ci mangiamo le loro uova, quindi alla fine non va sprecato!". Magra consolazione? forse scusa per la coscienza, altrimenti il mio grillo parlante chissà quante volte si sarebbe dovuto sparare! Forse è vero che non dipende da "me", forse no, ma comunque questo non è un mondo equo. Anzi, magari è meglio vivere nell'ignoranza per vivere serenamente. Anche se da ciò che vedo, la maggior parte ci riescono a vivere senza pensarci troppo su a chi non ha la nostra "fortuna", e credo che in parte sia giusto, perchè le nostra possibilità per aiutarli forse sono limitate... non lo so, non lo so. Mi dispiace, ecco tutto. (ma la coscienza di che colore è?).

domenica 4 maggio 2008

cara Alice...


Cara Alice,


il tuo mondo delle meraviglie non per tutti è propriamente meraviglioso; ci sono desideri, ossessioni, piaceri, paure e speranze che non è detto siano comprese... non per questo è meno piacevole. Non pensavi potesse essere così vicino a te stessa ed invece più ti confronti e più scopri quanto ciò che dici è difficile all'udito del prossimo. I sogni e gli incubi che ti accompagnano nella notte forse potranno aiutarti a trovare la strada, anche se qualcuno l'ha cancellata. Probabilmente la destinazione non ti è chiara nemmeno a te e questo un po' ti disorienta, ma non temere, niente accade per caso. Sono convinta che la vita è un lunghissimo filo che lega tutto, prima o poi capirai quale direzione prendere. Cerca di trovare il piacere nelle piccole cose e quando ti senti sola, quando ti manca qualcuno, scordalo e dedicati del tempo in modo che tu possa immergerti nel tuo mondo senza soffrire e ascoltando di più te stessa riuscirai a vivere in mezzo agli altri. C'è qualcuno che non sa della tua esistenza, ma in fondo non ne eri pienamente consapevole nemmeno tu, cerca di farli partecipi, un punto d'incontro prima o poi ci sarà. Il coniglio bianco scappa ancora e la tua curiosità ti porta in posti nuovi, forse è un bene non raggiungere ciò che si desidera, l'importante è continuare a credere si poterci arrivare!




Ci sono molte cose che vorrei dire a me stessa, troppe personali, ma a volte vorrei che qualcuno mi risparmiasse tutto e mi dicesse ciò che devo fare, per evitare di ciondolare nel buio e nelle indecisioni, perchè così sto perdendo tempo prezioso. ma la vita è questa e forse è una... e dipende solo da me. Più mi dico che devo fare, più ho paura di fare scelte sbagliate e cosi mi ritrovo inerte e non combino niente... meglio sbagliare che restare immobili! cerco di ripetermelo... spero di trovare la chiave di me stessa. Forse dovrei solo svegliarmi e lasciar perdere il mio mondo, ma ciò che vedo fuori non sempre mi piace e forse proprio perchè lo paragono al mio, così utopico. Non vorrei dover rinunciare a ciò in cui credo, ma a volte sembra così impossibile da realizzare. So che se mai dovessi perdermi sarò l'unica su cui poter contare, questo un po' mi spaventa, ma si cresce da soli e si vive da soli in un certo senso. Ogni tanto ci si appoggia su di un fungo, poi su di un fiore, ma chi ti tira su sono sempre le proprie gambe. Ciò non toglie che quei fiori sono comunque importanti e non se ne può fare a meno. Corri Alice, il coniglio scappa!

martedì 15 aprile 2008

(?) un nuovo Governo (?)


Sono andata a votare per il mio primo governo... devo ammetterlo è una bella sensazione avere un minimo di diritto a esprimere ciò che penso, ero eccitata. Sono entrata, ho dato la mia scheda con il mio documento, mi sono diretta verso la cabina n°3 con due schede di diverso colore in mano: verde e rosa. Due segni e avrei partecipato al giudizio popolare. Sapevo cosa avrei finito per votare, ma non ne ero sicura fin tanto che non ho posato la scheda sul tavolino della cabina. Avevo quasi paura di fare una croce, avevo paura che non sarebbe valso a nulla e quasi ci scappava la lacrima... l'ho prese seriamente queste votazioni. Pur non capendo niente di politica ho cercato di non andare lì davanti ignorando il significato che alcuni di quei simboli rappresentavano. Insomma, volevo essere cosciente di questo scarabbocchio che tanto aspettavo e che tanto pesava da un mese e mezzo. Ok, presa la forza, marco un simbolo... presa la forza, ho fatto definitivamente una scelta... mi sono sentita libera finalmente.

Ma il risultato non è stato come sperato... c'è un po' di amarezza e di paura, ma anche di speranza, una minima speranza che più di quanto abbiano rubato non possano fare... esiste un popolo, quello Italiano, che ha bisogno di ritrovarsi e capire chi è, di guardarsi dentro e capire cosa vuole, di curarsi le ferite e camminare insieme... solo a quel punto, il mio paese, potrà aprire le braccia al mondo.

Mi dispiace che molte persone avranno votato solo per esclusione, senza informarsi seriamente, o perchè sfiduciati del governo precedente, che pur appartenendo ad una linea politica comune, oggi i rappresentanti delle diverse fazioni erano molto diversi gli uni dagli altri... Peggio ancora, mi dispiace per chi non è andato a votare, e non si rende conto che è facile dire "non ci credo, tanto fanno come gli pare, sono deluso", perchè la parte difficile invece è proprio continuare a perseverare e cercare di farsi sentire anche quando le cose sono difficili, nel piccolo... anche perchè non costa nulla, tranne 15 minuti del proprio tempo. Il nostro non è solo un diritto, ma un dovere verso chi per secoli ha cercoto di raggiungere questo risultato, cioè darci la possibilità di esprimerci. Al di là di questo... spero che le cose cambino, comunque, in meglio.

martedì 8 aprile 2008

/|_| scatola |_|\


Alcuni vuoti non si riempiono. Possiamo solo sigillarli e aspettare di riempire la propria vita con altre cose, con altre persone. La cerniera è dura da chiudere soprattutto quando non si vorrebbe. Ma in fondo è la cosa giusta da fare, al diavolo i sentimenti... è ciò che hanno sempre cercato di farmi capire.. ed allora che sia così. Chiudo la scatola e gli volto le spalle. E' dura non girarsi a controllare che rimanga all'asciutto, che non venga rotta, che stia al sicuro, ma non tutte le scatole sono di cartone... se la cavano bene da sole. In questo momento la cosa più "corretta" che io possa fare è riempire la mia scatola e non lasciare che qualcuno si avvicini. Meglio tardi che mai. Non volevo arrivare a questo, all'egoismo... ma sembra che sia l'unica strada per essere compresi, altrimenti diventi un martire che non deve agire per gli altri perchè non sono capaci di ricambiare e ti scansano. Sarà, ma aspiravo ad altro nella mia vita. Ho visto troppi cartoni della disney forse... amicizia, rispetto, la vittoria del bene sul male, l'amore, l'altruismo... tutte qualità ed ideali che forse si chiamano tali proprio derchè non esistono ma sono creati dalla fantasia. E poi se sto ancora respirando, non va poi tanto male.

martedì 25 marzo 2008

Laggiù


Laggiù da qualche parte esiste una vita che è la Mia.

Mi scorderò delle lacrime, dei padri che ignorano la tua esistenza, degli amici che ti deludono, delle madri che ce l'hanno con te perchè sei venuta al momento sbagliato con la persona sbagliata e non sei riuscita a fare niente. Allora avrò la mente libera e lucida per poter capire ciò che voglio veramente e non mi senirò più una nullità, saprò amare di nuovo e credere nei sogni, potrò decidere di dire No, potrò sorridere sinceramente senza aver paura di pentirmi che il sorriso condiviso non sia solo un smorfia architettata. Forse quello è il paese delle meraviglie, o l'isola che non c'è... io ci credevo, e adesso vedo solo la realtà di una stanza che mi schiaccia sempre di più, di legami che si spezzano, di forze sempre minori e un arresa sempre maggiore. Io non voglio stare qui.

venerdì 14 marzo 2008

*°* show must go on *°*


Non c'è bisogno di essere veri in questo mondo, l'importante è essere "consoni". Non è importante quante settimane passano prima che metta piede fuori casa, l'essenziale è che quel giorno sia ingrado di sorridere e sembrare vestita bene, curata, pettinata...e poi la sera nel momento in cui rimetti piedi nella propria stanza rimetti il "costume" con cura nell'armadio per non farlo sgualcire nei successivi giorni in cui te ne starai rintanata come un vampiro quando c'è il sole. La vita è un trucco! e la verità è che nessuno ti conosce meglio del tuo specchio. Ma si può trovare un lato positivo: avere più di un costume e dilettarti nel provare te stessa in abiti diversi; è un po' come tingere i capelli solo che con gli abiti lo si può fare più spesso. Ciò che inoltre rimarrà invisibile agli occhi degli altri saranno i particolari, perchè non importa se i vestiti sono sempre gli stessi in quanto tu che l'indossi ogni volta li vesti con un sentimento diverso, come quando l'accessorio fa la differenza, eppure è un oggetto di modeste dimensioni. Ogni giorno si può essere l'autore di uno show diverso e mandare al diavolo la realtà che troppo spesso ci impone d'inchinarci davanti a lei... domani che metterò? vediamo come mi sveglio.

giovedì 6 marzo 2008

°L° una NOtTE °v°



Il tempo scorre e scandisce fastidiosamente, come una ricorrenza impertinente il passare dei secondi, la pelle invecchia, le amicizie maturano, alcune diventano conoscenze, il mondo diventa più caldo, le tempeste più violente, le ferite più dolorose ed il cielo se la ride. A volte non si riesce a vedere ciò che ci chiama perchè troppo intenti ad osservare altro e la voce non ha più alcun suono, ed i gesti sono invisibili. Il Cambiamento quasi si impersonifica e semina, è un imperativo da cui non ci si sottrae. Solo la musica, sempre più lenta, più familiare cerca di levigare questi spigoli troppo appuntiti tentando di mutare quasi il dolore in un soffice cuscino, ne cambia la natura. Il cielo è plumbeo anche con il sole, troppo timido per farsi spiare da noi comuni mortali troppo intrisi di peccati. Ogni giorno una ricerca difficile... ma verso cosa? se oggi cerco e lo stesso domani, quand'è veramente che assaporo i frutti dei miei sforzi? un impegno costante rivolto a coltivare una pianta carnivora che mi mangerà appena ne sarà ingrado. Allorchè niente ha più senso se non cercare di essere felici anche sotto un cielo scuro e scansare questa voglia di ricerca che rischia solo di non farci godere delle cose giornaliere riduciendole a banalità inutili. (e perchè?) A volte sembra veramente che ogni cosa intorno ti metta fretta, e questa stupida nostalgia che sembra non ci sia mai, in realtà cova all'interno di te e ti punzecchia quando meno te lo aspetti, quasi incrinando la forza che hai nel rimettere la tua vita sulle giuste rotaie. rotaie... oggetto di ferro... non avevo mai pensato quanto le costruzioni dell'uomo siano vincolanti e ti spingano sempre in un unico angolo, mentre una collina ti permette di seguire qualsiasi direzione, perchè di fatto non ha nè confini, nè meta e ti da la possibilità di poter cogliere qualsiasi ceppo d'erba. Forse è anche questo che porta le persone ha sciegliere tra "città e campagna". Ma questa sera non ci sono scelte, o cmq non ce ne sono di importanti, non stasera. Stasera alberga la riflessione confusa di una mente troppo stanca di pensare e vogliosa solo di agire, forse perchè troppo consumata. Ho voglia di essere coccolata da suoni tipicamente italiani e cullarmi in un mondo che può essere solo il mio. La notte, le stelle, gli aerei che passano silenziosi mi portano a Parigi, lungo quelle viette strette fatte di sanpietrini bagnati da una pioggia leggera dove camminare e gurdare i palazzi con le loro finestre "spente"... solo una è accesa, dalla quale proviene il suono di un pianoforte... chissà chi lo suona. A volte così "passo le notti", perlomeno questa. Magari all'alba, prima che sorga completamente il sole, andrò in un "caffè" che odorerà di quadri e di artisti e rimarrò finchè possibile ad ammirarli intensamente finchè il sonno non mi salverà dal bagliore della luce.

giovedì 28 febbraio 2008

FreunDe


[..] ma piuttosto Erwin aveva sempre condiviso la vita del suo amico. Ecco quel che pensava Hans in quel momento, mentre lo turbava l'idea di non essere stato affatto lui, in questa lunga amicizia, quello che capiva, che sapeva tutto. Al contrario, era Erwin che lo conosceva meglio di chiunque altro, mentre lui sapeva ben poco dell' amico. Erwin era stato sempre soltanto il suo fedele specchio, il suo emulo, ma forse con tutte le ore che non passava con Hans aveva avuto una vita tutta sua, completamente diversa.[...] E così andò avanti per un buon periodo, come un malato che nei momenti di lucidità riconosce perfettamente la sua malattia ma la nasconde a se stesso cercando di dimenticarla e procurandosi piacevoli distrazioni. Egli può ridere, ballare, bere, lavorare, leggere, senza però riuscire a liberarsi di una cupa tristezza che solo raramente affiora alla superficie della sua coscienza, e per qualche attimo gli risveglia chiaro il ricordo e la morte alberga nel suo corpo, e in segreto lavora e cresce dentro di lui.[..]


- Amicizia - Hermann Hesse -



Quanto davvero si conosce se stessi non sempre è la giusta domanda... esiste veramente un "se stessi"? a volte si è talmente legati a qualcuno da essere il suo "fedele specchio" che una volta rotto ci disorienta e non si sa più cosa guardare. Creare qualcosa è già difficile, crearSi è un'impresa ancora maggiore che richiede un tempo indeterminato... e fa paura.

sabato 16 febbraio 2008

(: Sensazioni Infantili :)


"Half a week before the winter" accompagna questo silenzio. Sospiri, ed occhi persi in paesaggi troppo belli per esistere, sono volti in realtà verso un soffitto troppo basso. Io amo il cielo... vorrei una botola sul soffitto per poter perdermi nel vuoto Blu notte e dimenticarmi delle ore perchè troppo presa a contemplare le stelle. Mi piace prendere l'aereo, anche con quel timore istintivo che lo rende più eccitante. Mi viene spontaneo sorridere se ne vedo uno dal basso, e mi piace immaginare la sua rotta: Parigi, Tokyo, new york, Mosca... Londra... o magari un posto tutto nuovo da scoprire... Quanto è bello l'aereo! "Dormi amore". La sensazione è bella. Non c'è bisogno di pensare, basta chiudere gli occhi e vedere... con la sorpresa di poter ritrovarsi anche in un cartone animato, colorato, perfetto, dove il bene vince sempre. E quasi riesci a toccare l'acqua del mare, vedere i colori del vento, sentire una ragazza che canta nella foresta e poter parlare ad un candelabbro... "I'm With You". sentirsi esattamente nel posto giusto... sensazione rara, ma necessaria. Come si fa a non voler chiudere gli occhi? almeno solo per quel volo che segna il cielo. In 3 minuti si vede quello che ad occhi aperti non si puo! Vedere quei puntini colorati buio che lampeggiano mi fanno ricordare i miei pochi ma bellissimi viaggi... e la sensazione più bella è quando l'aereo mira di lato e si piega laterlamente e tu vedi il paesaggio da una posizione impensata, potresti cadere ed invece ti senti solo eccitato e meravigliato... mi piace tanto! e quando parte? che senti lo stacco come se arrivasse qualcuno da dietro e ti desse una spinta... poi ti alzi in volo e ti senti per un attimo istabile ma poi cominci a vedere le case piccole, le nuvole avvicinarsi finchè non te le ritrovi al disotto di te ed allora sembra un mare di panna montata con un cielo celeste e il sole talmente forte e giallo che non esiste più il pallino ma sembra che tu ci sia dentro... magari qualche sobbalzo, un op' di stupida paura passeggera e ti ritrovi di nuovo a fotografare le nuvole!!! Mi sento infantile... una serie di interminabili "e poi" che collegano un'emozione dopo l'altra, e forse questo piacere è dato poichè l'aereo l'ho preso raramente... ma non importa, finchè dura mi godo tutta la mia gioia infantile ed il gusto di provare ancora meraviglia in qualcosa.. notte notte :)

domenica 10 febbraio 2008

O __ TutTo é RelAtiVo __0


E' incredibile come la stessa cosa, guardata con occhi diversi, possa assumere una diversa interpretazione. Il Bianco e il Nero di per se non esistono ma Io, in prima persona, con le mie esperienze e le mie idee, posso gurdare ciò che altri affermerebbero essere bianco e negarlo! Questo vuol dire che niente esiste per come è veramente, e detta così mette paura. Potrei un giorno innamorarmi di un serial-killer e difenderlo in quanto persona romantica magari... ed allora Io? le poche cose che so di me sono realmente così? ciò che reputo un mio pregio per altri potrebbe essere un grande difetto. Non esiste una verità assoluta, tutto è relativo. Non che sia la prima volta che rifletto su questa cosa ma ogni volta ne rimango stupita ed anche terrorizzata. Certo è che ha anche un lato positivo: ci porta ognuno a scelte diverse, altrimenti a tutti piacerebbero il gelato alla nocciola, il liquore alla liquirizia e le melanzane! Che confusione! è davvero il caos che governa l'universo allora? forse noi abbiamo il compito di trovare un modo per ordinarlo e da qualche parte stanno facendo le scommesse per la nostra vittoria o sconfitta (ed io personalmente guardando l'andazzo sarei propenza più per i secondi). Il bello è che questa riflessione è sorta dopo aver assistino ad una sfilata di carri per carnevale, perciò attinenza zero! E' probabile che oltre all'umore lunatico ultimamente anche la mente nn scherza... meglio tornare a Carlo Magno (che doveva essere un Maggiordomo!).

lunedì 28 gennaio 2008

°o° alticcia e surreale °o°


Non lo so. non so nulla. niente di niente. Io chi sono? ahahah nessuna risposta a questa domanda. So cosa mi manca ma non so cosa Ho. e so che tutto ciò che si ha alla fine si perde in qualche modo, e questo lo so molto bene. Il punto è che tengo alle cose sbaglite. Tengo alle persone che in fondo mi fanno male, con le quali ormai ho stabilito un rapporto di sincero rispetto, ma nessun desiderio reciproco... è solo un "ti dico la verità perchè è giusto che sia così" non perchè lo desidero. E' questo che mi merito? forse. Mi sento un po' persa. Faccio dei passi pesanti e difficili. Anche uscire il sabato sera ormai è uno sforzo perchè non c'è la mia felicità con me. C'è chi ormai vive lontano, sono costretta alle vedute saltuarie. I cambiamenti. Prendere coscienza di ciò che si è perso ogni giorno.. e di ciò che si sta perdendo. Non so cosa voglio veramente. Non so perchè c'è tutta questa insoddisfazione. La mia migliore amica ha un valore dai 4.6 Vol in su (molto in su), ma anche questa è cultura. Ho voglia di passare anche solo cinque minuti da soli, ma le scelte sono scelte... e ad ogni scelta bisogna accettare la relativa conseguenza, ancora una volta. Questo getto di parole farfuglianti non ha controllo. Voglio non aver più paura... è tutto così strano. Ogni giorno l'uomo è messo di fronte ad una scelta. Anche se dovessi scegliere tra il Tè al mirtillo o al limone sarebbe pur sempre una scelta da non sottovalutare. Sul mio Desktop c'è la foto di un passato. La guardo nel presente, sorrido per ciò che è stato e abbasso lo sguardo per ciò che accadrà... ciò che mancherà sento mi manca già in questo istante. Ma non sono ancora sola. "sei forte", una gran bugia. E si sa che tutti i nodi vengono al pettine. Intanto ascolto qualche canzone, studio qualche pagina, guardo qualche puntata di telefilm "divertenti"... e il tempo scorre... tutto cambia anche in questo istante... Panta Rei... prenderne coscienza è già un bel passo, la consapevolezza è uno sforzo notevole a volte... eppure il lato positivo si trova sempre... il sole spunterà cmq anche dopo sei mesi di luna (amica mia!)... forse non son io ad aver scritto.. chissà. Notte :0)

giovedì 24 gennaio 2008

Il paese delle meraviglie


La prima cosa che vedi appena entri: tre piccole donne troppo delicate pere essere di marmo, vorresti toccarle eppure avresti paura di far loro del male; Tre piccole Grazie che si sfiorano l'una contro l'altra... ma respirano? non ho visto gonfiarsi loro la pancia, ma le ho osservate e di sicuro erano vive...le ho sentite bisbigliare in segreto :) tre donnine eterne :) Cammini lungo un vortice che non appartiene al nostro mondo, non è il paese delle meraviglie ma ci si avvicina molto..cadi in un'altra stanza e da lontano si vedono due personcine delicate: lui poggia la sua testa sulla sua spalla, si sente protetto, e guarda lei che tiene in mano una piccola farfalla... se allentasse la presa non volerebbe via.. è bello essere tra le sue mani; lei gli dice "guarda"... la farfalla agita un po' le ali, si pavoneggia ma non scappa e lui compiaciuto, piccolo e innocente, ne è meravigliato e si sente un po' come quella piccola creaturina colorata :) Amore e Psiche. Di seguito senti una compresenza troppo forte nella stessa stanza, ti volti e ammiri la forza di un uomo che non lascia andar via la sua Proserpina.. è troppo bella da non poter avere e lui è il Re deggl'inferi.. la sua mano la cinge forte sulla vita e affonda tra le sue carni.. Lei piange una sofferenza troppo reale per essere di marmo e quella piccola lacrima in realtà è d'acqua.. l'ho vista scivolare via dalla sua guancia :( costretta nella sua eterna fatica nel tentare di sfuggire però non è in grado di sorridere e non è l'unica. In una storia vicina una donna è accasciata sulle sue ginocchia e contempla una croce di bronzo. siede vicino ad un piccolo teschio; il suo viso è triste, è una Maddalena penitente; non ha il volto schernito o segnato ma la sua soffrenza è più profonda dei segni che potrebbero scolpirla... come si fa a non essere sensibili a tale strazio? forse è un sentimento troppo grande... perchè non è l'unico. Una ragazza tenta di sfuggire alle pretese di un giovane, pur se bello (e pur se la ama!!!) non è disposta a ricambiarlo allorchè accetta di divenire lei stessa radice e corteccia e di non concedergli nient'altro che le sue foglie di alloro.. li guardi e percepisci che in quel momento sono in preda del pieno sviluppo della loro azione e della relativa conseguenza.. niente sarà più forte di quell'istante :) Tante,diverse, emozioni all'interno di un'unico luogo... non distingui più un sentimento dall'altro perchè è tutto troppo sensibile a ciò che li circonda.. ma ognuno ha una sua storia. E' stata una bella scoperta. Niente è meglio che vedere le cose con i propri occhi, come niente è meglio che ascoltare una canzone dal vivo piùttosto da un cd... Quanto è bella l'arte :)

martedì 22 gennaio 2008

* * * * * * *


Ho sempre scelto io: quale persone amare, quale potevano amarmi, da chi farmi prendere ingiro e da chi no... perchè mi fidavo del mio istinto. Sono (quasi) sempre stata contenta di quello che sceglievo, perchè volevo che fosse la cosa giusta... comincio a credere che a volte toppo alla grande!!! questa volta non starà a me decidere, non lo posso più fare e forse è giusto che vada così... il dispiacere di non poter fare niente, di vedere la nave staccarsi dal porto e non poter essere a bordo di essa... l'impotenza. Ma questa non è una nave. Quest'attesa di sapere già che le corde si scioglieranno e non avere il diritto o la possibilità stringere i nodi, diversi dagli altri, è un po' una tortura. Una battito sempre più scandito, sempre più distante... da me. L'attesa è sempre uno strazio. L'attesa per qualcosa di bello aumenta il desiderio. L'attesa per qualcosa di spiacevole aumenta la paura, anche quando hai saputo accettarla. Non sempre mi piace essere consapevole di quello che accadrà... questi puntini saranno intervallati ogni giorno da più spazi, fin quando non ci sarà più nulla da scrivere... .. . ? e poi? poi mi guarderò indietro e proverò nostalgia, la più grande di tutte. Lo so che non si dovrebbe mai guardare indietro, ma come si fa a non voler guardare ancora una volta, ogni tanto, quello su cui hai tanto sperato, per il quale hai tanto riso, pianto.. per ciò che ha contribuito alla crescita delle tue piccole forze... per me... .. .

martedì 8 gennaio 2008

°°°°°$eNz@ PaRo£e°°°°°


Parole... infinite parole... le ho ascoltate, cantate, scritte, lette... e quando non avevo nulla da scrivere cercavo al di fuori di me. Ma la verità è che nessuno è ingrado di scrivere qualcosa che non percepisce almeno un po'. Scrivi soprattutto quando quello che vivi è tanto o troppo. Scrivi quando la tua sensibilità arriva ad un limite insuperabile, o l'hai scoperta da poco e riesci a guardare tramite gli occhi di altre persone e ti meravigli. Questa è la cosa più bella, guardare le cose con gli occhi degli altri, e personalmente quando mi è difficile mi sforzo per riuscirci, perchè credo che così si possa dare il minimo di attenzione che ognuno merita. Ma è difficile raggiungere questa capacità. Ieri scrivevo su di un foglio di carta, la mia materia preferita; adesso non son io a formare questi strani segni che a volte non hanno senso nemmeno per me. A volte alcune parole fanno male se pronunciate o ascoltate; diventano come scarabbocchi incisi da lame taglienti che ti feriscono più degli schiaffi. Altre ti portano felicità per settimane fino a renderti addirittura più bella esteticamente. Attraverso l'inchiostro ho sempre cercato, come dico solitamente, di "imprigionare" il dolore, quasi cercando di incollare le parole pronunciate dalla mia voce su dei quaderni e vederle dimenarsi nel tentare di scollarsi da quelle righe. Non sempre ci sono riuscita, ma il dolore passa e quando torni a rileggere ti accorgi che te ne eri scordata del tutto di quanto potessi essere stata delusa, o mortificata, o addolorata, e allora capisci che come te ne eri scordata prima, col trascorrere del tempo, succederà anche questa volta... Fortunatamente lo si fa anche con le grandi emozioni di stupore, meraviglia e felicità troppo forti da non essere in grado di tenerle dentro di se, e quando le torni a leggere ti confortano e sorridi perchè sai che al mondo c'è il Bello. Oltretutto io non mi sono mai saputa esprimere se non con le epistole, perchè ho sempre avuto la necessità di fermare il discorso in modo organico o rischiavo di scordarlo io stessa. Le parole delle canzoni.. quelle sono importanti, fanno sempre da colonna sonora alle situazoni che vivi (e personalmente senza musica non saprei vivere.. ho lo stereo anche in bagno!) ma prendono significato "solo se parlano di te stesso" altrimenti non ci dice niente! L'uomo è un animale strano, per quanto possa essere altruista bisogna sempre parlare di lui. Brutto difetto. Dopo aver scritto queste cose sinceramente non so nemmeno perchè io abbia iniziato questo post... forse proprio a causa della mancanza di parole nella mia casa... il cane abbaia solamente (ed a volte è una fortuna, almeno lui non ti scassa). Ed ecco spiegato forse anche il motivo del mio attaccamento alla musica, la solitudine. Parlare spesso con me stessa non mi fa bene, anche perchè non mi conosco perciò non so mai come rivolgermi... hehehe... Buona notte...

domenica 6 gennaio 2008

La VeriTà


La verità è che esco da un pub dopo aver passato 3 ore con dei miei "amici".. ma mi sento insoddisfatta... come se le avessi passate in standby... la mancanza di Te, di Lui, di Voi non mi fa godere a pieno dei momenti che vivo. La prima cosa che avrei voluto fare montata in macchina sarebbe stata raggiungere la Venere.. ma questa volta con me non ci sarebbe stato nessuno. So che mi mancate, anche chi non dovrebbe. Tutto questo bisogno di condividere, di condividerVi.. a quale scopo? perchè? Loro erano comunque persone... tutte le persone sono necessarie al mondo in ugual modo... e allora perchè per me codeste persone non sono indispensabili? chi sono io per sentirmi così? insoddisfatta, nostalgica... è una sensazione che non mi piace provare, e soprattutto non mi piace rimpiangere le cose e le persone. Vorrei poter essere Peter Pan. Vorrei non sentirmi non troppo legata. "Amo ciò che amerei non amare"... lo avevo scritto sul muro della mia stanza... ed anche se l'ho cancellato per sfregio contro me stessa, devo riconoscere che è stata la frase ricorrente nella mia vita. Cmq, è un sentimento passeggero, come spesso mi capita! ed intanto L'A canta :)

giovedì 3 gennaio 2008

NoStalGie (di colore indaco)


E' proprio vero...la felicità arriva sempre da gesti inaspettati, ed è bello ricordarli ogni tanto quando ne vivi un periodo di carenza. Dormire insieme e non averlo chiesto, nemmeno sperato, ma scoprire il piacere di averlo desiderato, in fondo. Ricevere quei piccoli regali, così, senza un motivo. Soffrire la lontananza e nonostante tutto sentirsi vicini a più di mille kilometri di distanza. Piccole, piccole cose che ti fanno apprezzare il sapore vero della felicità, quando non riesci più a tirarla fuori, perlomeno non con tutti. Ma io sono qui, a sperare in quei cambiamenti che hanno sempre terrorizzato la mia vita, ma di cui alla fine non ne ho mai potuto fare a meno, e tramite i quali il mio Destino si diverte un mondo! Ma non sarei me stessa senza alcuni piccoli intoppi (positivi o negativi che siano). Non so dove voglio arrivare con questo ragionamento... mi sento un po' nostalgica...nostalgica di quei momenti che condivise solo con determinate persone diventano veramente speciali... di quelle canzoni che ti cullano quando ne hai bisogno perchè sei lontano da casa... di alcune città... del cielo plumbeo... delle risa... degli abbracci... delle fusa. E se l'attesa accresce il desiderio, è pur vero che l'inattesa stravolta dalla sorpresa è ancor più stupefacente a volte. Io spero di vivere sempre un po' così, "colta di sorpresa" (non troppo!). A volte vorrei che i miei occhi avessero potuto filmare tutto ciò che ho visto, per poterlo mostrare agli altri e dire loro "guardate, non è stupendo?! fin' ora ho aspettato solo questi 10 minuti!". Ma non voglio dilungarmici troppo, non sono una persona così positiva!!! Però ne sento la mancanza.

mercoledì 2 gennaio 2008

Piccola felicità

Ho passato un bel capodanno all'insegna del divertimento!!! i pensieri sono tanti, sopra a tutti la voglia di godermi quest'anno... non mi ferma nessuno!!! c'è un po' di nostalgia per alcuni momenti, un po' di paura per il rischio di non ritrovarsi più, e un bel po' di felicità per come è inizito l'anno! il mio segno mi impedisce di stare ferma e troppo a lungo l'ho fermato...adesso è l'ora di cominciare a correre di nuovo!!! e chi mi ama mi segua. Primo acquisto dell'anno sarà comprarmi un libro tanto atteso: Harry potter!!!!! hehehe... altra cosa che dovrei cominciare a fare (e che forse avrei già dovuto fare) è studiare per l'università... altrimenti niente Parigi!
Ora vado ad ascoltare un po' di musica...ciao a tutti!!!