giovedì 28 febbraio 2008

FreunDe


[..] ma piuttosto Erwin aveva sempre condiviso la vita del suo amico. Ecco quel che pensava Hans in quel momento, mentre lo turbava l'idea di non essere stato affatto lui, in questa lunga amicizia, quello che capiva, che sapeva tutto. Al contrario, era Erwin che lo conosceva meglio di chiunque altro, mentre lui sapeva ben poco dell' amico. Erwin era stato sempre soltanto il suo fedele specchio, il suo emulo, ma forse con tutte le ore che non passava con Hans aveva avuto una vita tutta sua, completamente diversa.[...] E così andò avanti per un buon periodo, come un malato che nei momenti di lucidità riconosce perfettamente la sua malattia ma la nasconde a se stesso cercando di dimenticarla e procurandosi piacevoli distrazioni. Egli può ridere, ballare, bere, lavorare, leggere, senza però riuscire a liberarsi di una cupa tristezza che solo raramente affiora alla superficie della sua coscienza, e per qualche attimo gli risveglia chiaro il ricordo e la morte alberga nel suo corpo, e in segreto lavora e cresce dentro di lui.[..]


- Amicizia - Hermann Hesse -



Quanto davvero si conosce se stessi non sempre è la giusta domanda... esiste veramente un "se stessi"? a volte si è talmente legati a qualcuno da essere il suo "fedele specchio" che una volta rotto ci disorienta e non si sa più cosa guardare. Creare qualcosa è già difficile, crearSi è un'impresa ancora maggiore che richiede un tempo indeterminato... e fa paura.

sabato 16 febbraio 2008

(: Sensazioni Infantili :)


"Half a week before the winter" accompagna questo silenzio. Sospiri, ed occhi persi in paesaggi troppo belli per esistere, sono volti in realtà verso un soffitto troppo basso. Io amo il cielo... vorrei una botola sul soffitto per poter perdermi nel vuoto Blu notte e dimenticarmi delle ore perchè troppo presa a contemplare le stelle. Mi piace prendere l'aereo, anche con quel timore istintivo che lo rende più eccitante. Mi viene spontaneo sorridere se ne vedo uno dal basso, e mi piace immaginare la sua rotta: Parigi, Tokyo, new york, Mosca... Londra... o magari un posto tutto nuovo da scoprire... Quanto è bello l'aereo! "Dormi amore". La sensazione è bella. Non c'è bisogno di pensare, basta chiudere gli occhi e vedere... con la sorpresa di poter ritrovarsi anche in un cartone animato, colorato, perfetto, dove il bene vince sempre. E quasi riesci a toccare l'acqua del mare, vedere i colori del vento, sentire una ragazza che canta nella foresta e poter parlare ad un candelabbro... "I'm With You". sentirsi esattamente nel posto giusto... sensazione rara, ma necessaria. Come si fa a non voler chiudere gli occhi? almeno solo per quel volo che segna il cielo. In 3 minuti si vede quello che ad occhi aperti non si puo! Vedere quei puntini colorati buio che lampeggiano mi fanno ricordare i miei pochi ma bellissimi viaggi... e la sensazione più bella è quando l'aereo mira di lato e si piega laterlamente e tu vedi il paesaggio da una posizione impensata, potresti cadere ed invece ti senti solo eccitato e meravigliato... mi piace tanto! e quando parte? che senti lo stacco come se arrivasse qualcuno da dietro e ti desse una spinta... poi ti alzi in volo e ti senti per un attimo istabile ma poi cominci a vedere le case piccole, le nuvole avvicinarsi finchè non te le ritrovi al disotto di te ed allora sembra un mare di panna montata con un cielo celeste e il sole talmente forte e giallo che non esiste più il pallino ma sembra che tu ci sia dentro... magari qualche sobbalzo, un op' di stupida paura passeggera e ti ritrovi di nuovo a fotografare le nuvole!!! Mi sento infantile... una serie di interminabili "e poi" che collegano un'emozione dopo l'altra, e forse questo piacere è dato poichè l'aereo l'ho preso raramente... ma non importa, finchè dura mi godo tutta la mia gioia infantile ed il gusto di provare ancora meraviglia in qualcosa.. notte notte :)

domenica 10 febbraio 2008

O __ TutTo é RelAtiVo __0


E' incredibile come la stessa cosa, guardata con occhi diversi, possa assumere una diversa interpretazione. Il Bianco e il Nero di per se non esistono ma Io, in prima persona, con le mie esperienze e le mie idee, posso gurdare ciò che altri affermerebbero essere bianco e negarlo! Questo vuol dire che niente esiste per come è veramente, e detta così mette paura. Potrei un giorno innamorarmi di un serial-killer e difenderlo in quanto persona romantica magari... ed allora Io? le poche cose che so di me sono realmente così? ciò che reputo un mio pregio per altri potrebbe essere un grande difetto. Non esiste una verità assoluta, tutto è relativo. Non che sia la prima volta che rifletto su questa cosa ma ogni volta ne rimango stupita ed anche terrorizzata. Certo è che ha anche un lato positivo: ci porta ognuno a scelte diverse, altrimenti a tutti piacerebbero il gelato alla nocciola, il liquore alla liquirizia e le melanzane! Che confusione! è davvero il caos che governa l'universo allora? forse noi abbiamo il compito di trovare un modo per ordinarlo e da qualche parte stanno facendo le scommesse per la nostra vittoria o sconfitta (ed io personalmente guardando l'andazzo sarei propenza più per i secondi). Il bello è che questa riflessione è sorta dopo aver assistino ad una sfilata di carri per carnevale, perciò attinenza zero! E' probabile che oltre all'umore lunatico ultimamente anche la mente nn scherza... meglio tornare a Carlo Magno (che doveva essere un Maggiordomo!).